
SPECIALE CIBUS: FOOD & LICENSING UN CONNUBIO POSSIBILE?
Si è conclusa la scorsa settimana la ventesima edizione di Cibus, la fiera dell’agroalimentare di Parma in versione live post pandemia, con un bilancio di quasi 40mila visitatori.
I numeri con cui il settore si è presentato a Parma sono di tutto rispetto: 154 miliardi di fatturato atteso entro la fine dell’anno, l’8% in più rispetto al 2020, e il tetto dei 50 miliardi di euro di export che, a scanso di sorprese, potrebbe essere sfondato entro l’anno.
Ma per la seconda industria manifatturiera del Paese questo è anche un momento di grandi sfide aperte, e la riapertura in presenza di questa grande fiera internazionale è stata l’occasione per fare una fotografia del mercato anche da parte nostra.
Sono storicamente poche le aziende agroalimentari che si aprono al mercato del licensing: quali sono le motivazioni? Quali segmenti possono più facilmente sfruttare i vantaggi offerti dal licensing? Quali sono i casi di successo?
Grazie alla collaborazione con la redazione di Alimentando.info, abbiamo dimostrato sul campo la scarsa penetrazione del licensing nella GDO, con uno store check mirato sul mondo della licenza visitando insieme alcuni punti vendita in Lombardia.
Il risultato, ed i nostri commenti, sono raccolti in un articolo con le relative tabelle, uscito sulle varie testate specializzate per settore della casa editrice, e sono state distribuite durante la manifestazione: contenuti utili a suggerire alle numerose aziende alimentari italiane tutte le opportunità offerte dal modello di licensing.